David Di Donatello 2023 – Ci Siamo Anche Noi!

28 Gennaio 2023

DOVE SI FERMA IL TEMPO
CANDIDATO AL PREMIO DAVID DI DONATELLO 2023

Siamo in concorso al David di Donatello 2023 , il premio cinematografico più importante nel panorama del cinema italiano che si terrà a maggio, nella categoria film italiani con il lungometraggio “Dove si ferma il tempo”; regia di Vincenzo Pirozzi, regista e attore napoletano del rione Sanità.

“Qui, dentro al carcere, la vita si ferma”

DOVE SI FERMA IL TEMPO

Un film di cui la 8mm Photo e Cinema Production è orgogliosa di avervi preso parte curando le riprese ,la fotografia e l’audio. Autore della fotografia è il nostro Marco Maraniello che ha partecipato alla realizzazione del film con il fratello nonché collega Vincenzo Maraniello ,fonico di presa diretta.

”Dove si ferma il tempo” parla di violenze ,abusi e maltrattamenti perpetrati sui detenuti di un carcere minorile , ma  anche di speranza, coraggio e riscatto sociale per dei ragazzi la cui vita è già stata spezzata prima dell’entrata in carcere dai contesti fragili in cui nascono e crescono. Non a caso il regista ha scelto come attori due giovani ex reclusi messi alla prova che si sono dimostrati entusiasti di partecipare a un percorso, quello del film, che è stato  anche di maturazione per la loro vita. Gli altri attori , invece, sono tutti ragazzi comuni della sanità, quartiere originario di Vincenzo Pirozzi e rione in cui è ambientata parte della vicenda che il film racconta.

Un quartiere posto al ridosso del centro storico di Napoli, quasi a se stante che negli ultimi anni ha conosciuto la luce della rinascita turistica ,sociale e culturale grazie all’azione di associazioni e cooperative. Ma la sanità è un rione fatto anche di ombre, una periferia posta al centro della città di Napoli dove i bambini e i ragazzi crescono per strada, sui motorini marinando la scuola. Sono figli di genitori che spesso non hanno la capacità di esserlo o di famiglie fragili economicamente e socialmente. Ragazzi che non conoscono un contesto sano o un adulto che dia protezione e opportunità. Ragazzi che sono portati a compiere scelte sbagliate entrando nel mondo dell’illegalità. Ragazzi che sono come il protagonista del nostro film.

Massimo conosce la violenza fin da piccolo nel basso in cui vive con i genitori e la sorella. Il padre è disoccupato e ogni volta per sfogare le sue frustrazioni picchia la moglie. Un giorno la madre, esausta dalle continue umiliazioni scappa portandosi con se la sorella e abbandonando Massimo che ha otto anni con il padre alcolizzato, che subito intima al bambino di iniziare a lavorare. Passano nove anni, Massimo ormai diciasettenne sopravvive compiendo scippi e rapine con un padre assente per cui riveste il ruolo di genitore. In seguito viene arrestato e portato in un carcere minorile. Qui assiste a soprusi ,aggressioni e offese di ogni genere, di cui è vittima lui stesso. Un abuso di potere perpetrato dalla polizia penitenziaria; appoggiata nel suo agire dal direttore del carcere; sui i giovani che lo stato e la legge gli ha affidato. Massimo ,dopo un permesso di uscita per buona condotta rientra nel carcere e decide coraggiosamente di denunciare per se e i suoi compagni gli aguzzini. “Dove si ferma il tempo” è un film di denuncia che illustra l’aspetto oscuro dei carceri minorili italiani, dove in questo caso vengono calpestati i diritti fondamentali dei detenuti proprio da coloro che dovrebbero tutelarli. Nel film vediamo figure dello stato, la polizia penitenziaria e il direttore ,che con la violenza duplicano le stesse dinamiche di sopraffazione della strada.

Essi vengono meno nel proprio dovere, che è quello di rieducare, formare e dare fiducia a questi ragazzi che hanno perso la bussola. Il carcere è recupero sociale o quantomeno dovrebbe esserlo, eppure sono presenti episodi di violenza di ogni genere nei nostri carceri minorili che spesso rimangono nell’oblio dell’omertà. Invece Massimo combatte l’omertà decidendo di denunciare gli aguzzini e scegliendo l’onestà salva delle vite, quelle dei suoi compagni. Con questo gesto Massimo rompe il silenzio ed  ci educa ad abbattere i muri omertosi .”Dove si ferma il tempo” insegna la possibilità del riscatto e della trasformazione. Massimo e gli altri ragazzi resistono alle varie avversità che la vita gli presenta, ma è il nostro protagonista che non si spezza e sceglie di non farsi spezzare dimostrando una grande capacità di adattamento che diventa la forza per cambiare se stesso e il mondo che lo circonda.

“Per ogni centimetro di omertà che riusciamo a sconfiggere, per ogni centimetro di onestà che riusciamo a conquistare cambiamo le nostre vite e miglioriamo il mondo”.

“Il grado di civilizzazione di una società si misura dalle sue prigioni”


Fedor Dostoevskij

Adelia Giordano

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